Bis in Idem

20140502-224719.jpg

Oggi sono tornato ufficialmente da Bis, a Borgo Pio. In poco tempo Laura e Marina hanno realizzato un piccolo miracolo.
Nella primavera dell’anno scorso Bis era un timido angolino in cui si faceva cucina biologica espressa, dove le persone entravano esitanti attratti da un’estetica che “sa di buono” e restavano inchiodati da sapori, profumi e cortesia.
Una scommessa nella Roma assediata da turisti mordi e fuggi.

Oggi Bis è una bella realtà, fatta di rapporti quotidiani strutturati e genuini. Di simpatia e attenzione al singolo cliente (così rara oramai che è difficile anche descriverla). Ma anche di convenzioni con gli uffici e partnership con importanti griffe con sede a Roma. Alcune di queste hanno compreso che la qualità, prima ancora che nel prodotto offerto, parte da quello che mangiano i suoi dipendenti.

Ma veniamo al locale. Intanto il colore. Un tenue verde ti accoglie e ti circonda tra piante e intonaco. Il tutto sormontato da un bel tetto di travi e mattoni a vista.
Poi le persone. Lingue e culture si mescolano in un ambiente semplice e accogliente.

20140502-223552.jpg

Nella cucina, tutta a vista, si possono ammirare Andrea, occhi azzurri ed esperienza internazionale, e la bionda Solomìa, che dall’Ucraina ha portato in Italia il suo talento.
Io dico che le persone fanno la fila anche solo per vederli cucinare.

Alla cassa, e nn solo, Laura e Marina, due ragazze squisite che sono riuscite a rimanere fedeli a se stesse pur imparando a districarsi tra i mille problemi che questa avventura ha presentato loro.

Jolly Manuela, forse la più giovane. Il suo cappellone nero da chef nn riesce a nascondere alcune ciocche di capelli color Bis e un carattere bello tosto e determinato.
Una risorsa preziosa.

20140502-223329.jpg

Questa volta nn parlerò delle cose buonissime che ho assaggiato e neppure quel “ben-di-Dio” che ho visto passarmi davanti perché nn mi considero sufficientemente bravo da dipingere quel paradiso.
Dico solo che se la prima volta (leggi qui) sono stato letteralmente preso per la gola e forse non ho dato il giusto peso al contesto in cui mi trovavo posso dire che il gruppo di persone che ho conosciuto oggi è buono nn meno di quello che ho mangiato.
Ed era tutto squisito.
Quindi, se ancora nn siete andati a provarlo (si trova a via Vitelleschi 38/40, a 5 minuti da via della Conciliazione) è ora che vi diate una mossa! Parlare di Bis come di un posto solo in cui si mangia è stupido e riduttivo.

Una menzione speciale per Simona, che nn ho conosciuto perché era andata via e per super Marina che nn era di turno.
Un grazie di cuore a Laura, splendida padrona di casa e a Quartopianosenzascensore, per avermi fatto conoscere questa meraviglia.
ToMeTooYou, ci sei mancata.

Tronfi incapaci o talentuosi insicuri?

20130908-233134.jpg

Qualcuno mi ha detto che per scrivere bisogna, in linea di principio, essere presuntuosi o volersi mettere in mostra. A questo punto io potrei anche smettere adesso.
Infatti ho la duplice aggravante che nn presumo di essere migliore degli altri né, tantomeno, amo mettermi in mostra.

Nn penso di essere migliore ma, beninteso, neppure più fesso e quando vedo/leggo alcune cose penso che c’è tanta gente -come me- che se ha piacere a scrivere cavolate, può farlo senza pretendere che qualcun altro debba pagare perché lo faccia.
Quanto al mettermi in mostra amo farlo, senza impegno o corresponsione economica, tra amici e persone che, pur conoscendomi già da un po’, hanno ancora quello strano desiderio masochistico di frequentarmi, diciamo, a fondo perduto.

Ma allora perché in così tanti si ostinano a vomitare in libri e sui giornali perle di saggezza come se loro (e soltanto loro) avessero nella penna gocce di scienza infusa? Ma soprattutto sulla base di cosa? Di un titolo che, in fin dei conti, ti rende collega di Fede, Sallusti e Minzolini? (Per carità, ci sono tanti giornalisti con la schiena dritta, eppure in pochi deprecabili ammazzano una categoria) …Oppure in virtù della mistica esperienza di vita di una ragazzina che si è fatta dare 300 colpi di spazzola o ha descritto con dovizie di particolari 50 sfumature di grigio, poi 50 di rosso e quindi 50 di nero? (Mica 150 tutte insieme…Quelli del marketing sì che si guadagnano la pagnotta).

Per carità, nn saremo tutti Camilleri, e neppure Montanelli, ma per fortuna infatti esistono tante altre professioni.
E poi magari c’è invece chi davvero è bravo, e scrive o disegna cose molto belle ma nn ci crede abbastanza.
Dico io: Esisterà pure una via di mezzo tra quel mare di tronfi, megalomani e incapaci, ma intraprendenti e quei pirla, talentuosi sì, ma insicuri?

PS: Sinceramente nn so se questa virtuosa via di mezzo possa manifestarsi in forma di blog. Forse un giorno con Quartopiano, Gra e magari anche con L’Antimateria, seduti da Bis, lo scopriremo. Buonanotte.

Bis a Borgo Pio: una cosa Santa!

20130503-170247.jpg

Faccio parte di quella categoria di persone che, a torto o a ragione, ha sempre considerato il mangiare biologico come la declinazione alimentare del radical chic.

Come aggravante devo dire che, per diffidenza connaturata nel mio essere napoletano, ho smesso da parecchio tempo di chiedermi cosa c’è in quello che mangio. Perché tanto quello che non vuoi sapere di quanto ingerisci mica te lo scrivono sull’etichetta.

Con queste doverose premesse, che servono a capire quanto io sia congenitamente distante dal mondo “bio”, devo dire di avere vissuto un’esperienza al limite della conversione.

Qualche giorno fa quartopianosenzascensore mi ha invitato a mangiare insieme a tometooyou a Borgo Pio, a due passi da Castel Sant’Angelo.

Appuntamento alle 12,30 da BIS in via vitelleschi 38 così se alla dissennatrice veniva fame c’era tempo per sfamarla degnamente.
Appena arrivato ho temuto di essere arrivato nel regno del macrobiotico, i colori chiari e il verde pastello super rilassanti cozzavano con l’idea di chi, come me, affronta il pasto come un incontro di thai box avente come sfondo il colore del ragù tirato per due giorni.

Eppure, dato un occhio al bancone (e l’altro ai prezzi tranquillissimi) ho pensato che tutta la mia discriminazione verso quel ben di Dio, che letteralmente cantava odi di giubilo a Nostro Signore, era davvero un peccato. E io mi sono sentito molto religioso in quel momento e nn volevo certo peccare a Borgo Pio!

Diciamo pure che all’assaggio della pizza di scarola ho avuto una specie di visione vestita di bianco, ma forse era solo la bella chef che scorgevo in lontananza nella grande cucina a vista.
Così è successo in sequenza per il trancio di salmone, per lo spezzappetito (slurp) e poi per la torta di fragole e ricotta. E mentre bevevo un eccezionale succo di mela (il paese di Bengodi: paghi 1€ e bevi tutto quello che offre il dispencer quante volte vuoi) ho pensato che la scelta di farne anche un take away con consegna a domicilio è geniale e che mi sarei trasferito a lavorare lì vicino pur di assaggiare di nuovo quelle delizie tanto bistrattate fino a poco tempo prima.
Che dire, ho svaligiato il bancone per fare provare il tutto alla mia dolce metà eppure quante cose ancora devo assaggiare: la pasta espressa, le polpette, il trancio di pizza farcita pomodoro e mozzarella… Oddio!!!
E lei entusiasta, tutto a km zero!

La verità è che nn si tratta di essere o meno: Bio, radical chic, macrobiotici, amanti dei colori pastello o delle chef. Il fatto è che BIS è davvero buono.
E se passate da quelle parti, ma pure se ci andate apposta, fate una cosa Santa!

PS: Bis è ancora aperto solo a pranzo tutti i giorni tranne il sabato!!!!
A breve apertura serale!!!