Immarcescibili

   

18 agosto. Mentre buona parte dell’italica popolazione si accalca sulle spiagge dopo le fatiche culinarie di metà mese, ce n’è un’altra che si affolla nei laboratori di analisi e determina ritardi incomprensibili ai più. O almeno incomprensibili per me. 

Chi ci sarà mai il 18 agosto all’alba a fare le analisi? Sarò solo, mi ero detto. E invece no! Orde di vecchietti reduci dagli stravizi culinari di ferragosto con figli, nipoti e badanti al seguito. Un festino all’alba o la fine di un rave-party. Non saprei. 
Alle 7,30 sono già tutti in fila davanti all’ingresso, in pole-position, pronti, al via, a scatenare l’inferno. Ma cosa dovrebbero mai dir loro le analisi che già non sappiano di quello che hanno mangiato? Cosa cercano nelle eco e radiografie prenotate? Le ossa dei cadaveri che hanno ingurgitato a ferragosto??? Polli interi? Costolette di maiale mangiate senza pulirle? Un quarto di bue? Capretti con tutto il pelo?!?!

Il fatto è che parliamo di una generazione che ci da tre piste. Arrotondate per difetto. Hanno visto una, se non due guerre mondiali, sono sopravvissuti a Mussolini, Moro, Berlinguer, Andreotti, il CAF, il Pentapartito, vent’anni di Prodi e Berlusconi… Frau Merkel! E dovrebbero farli fuori due etti di lasagne e mezzo chilo di “tracchiolelle”? Figuriamoci! 

Eppure gli immarcescibili devono stare tranquilli e quindi vanno a farsi un controllo completo all’indomani dello stravizio… La prevenzione è tutto. 

Così, mentre tu stai pensando ai tuoi casini – perché altrimenti saresti a mille miglia da Roma – vedi loro che stanno lì, come ad un aperitivo, felici come non mai nel fare a gara a chi ha più acciacchi. In quel preciso istante realizzi che la metà di loro ha già sotterrato il coniuge, e quando ti guardano con quel sorriso di chi la sa lunga, capisci che di questo passo, sotterreranno anche te. Salute! 

Un piede nella santità 

  

È parecchio, quasi 4 anni tondi tondi, che mi sento ripetere con intollerabile frequenza che sono bravo, che sono buono che sono un mezzo santo… Il problema è che, in parallelo, nella mia vita si sono abbattuti livelli incommensurabili di sfiga. Roba da piaghe d’Egitto. 

Quando ero ragazzino le amiche di mia madre, ma a volte anche semplici-maledette passanti, mollandomi dei pizzichi mostruosi sulle rubizze guance, quasi a giustificarsi dicevano: ma che bel bambino, ma che bravo! 

Io però avevo già 10/12 anni e le ragazze della mia età, guarda caso, non mi si filavano neanche di striscio. Ero una sorta di soggetto emarginato, ai loro occhi dovevo apparire come un incrocio tra gli Orsetti del Cuore e uno Snorky. Non proprio Justin Bieber, ecco. 

Al primo anno del liceo, rimandato in 3 materie, fankazzista prossimo alla bocciatura (evitata per un soffio), in parallelo con la disperazione dei miei genitori le cose hanno iniziato a “girare”. Qualcuno se lo ricorda ancora. 

Ora, evitando altre inutili perifrasi o aneddotiche varie, la domanda è: devo farmi licenziare in tronco, raccattare nei bordelli e iniziare a farmi seriamente di stupefacenti perché le cose cambino!?! Basta dirlo. 

Ho sempre immaginato che la santità non pagasse nel breve periodo, ma non pensavo neppure a tutto questo! 

Ci penserò sù. Seriamente. 

E quando tra qualche anno mi chiameranno a dirigere Dagospia non dite che non vi avevo avvertito!