Domani e Altrove

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Ho sempre avuto una certa difficoltà a distinguere il mondo tra bianco e nero. Giusto e sbagliato. Vero e falso. Eppure spesso questa difficoltà, questa zona grigia, lo ha reso ai miei occhi più interessante.
O, se preferite, meritevole di una maggiore attenzione.

Il sistema binario, acceso/spento, 1/0, funziona bene sulle macchine, sui computer, ma anche in questo c’è un limite. Per citare il mitico Prof. Sciarpino, il gatto può essere vivo e morto allo stesso tempo.
La ricerca, priva di questa considerazione tratta solo una parte del reale. Precludendosi una analisi incredibilmente più ampia della vasta gamma dei “grigi” con notevoli potenzialità di scoperta.

Il margine tra giusto e ingiusto spesso nn è solo interpretativo. È sostanziale. Dove finisce ad esempio la tutela della persona e dove inizia l’accanimento terapeutico? Dove termina l’amor proprio e inizia l’egoismo? Quando possiamo parlare ancora di sentimento e quando invece di ossessione?

La capacità di giudizio, per essere oggettiva, necessita di saper prescindere dalle proprie categorie. Un vero e proprio estraniamento.
Ma come può il giudizio limitarsi al vero e falso, colpevole e innocente, quando tutto quanto ci circonda è una continua declinazione di sfumature?

Esiste il bello assoluto? Esiste il giusto? Quello che era considerato sbagliato mille anni fa lo è ancora?
O dobbiamo forse considerare che lo spazio e il tempo, la variabile positiva, hanno un ruolo tale per cui l’assoluto nn esiste ma esiste la cosa migliore qui e ora (e che domani, o altrove, sarà inevitabilmente sbagliata)? Che un assoluto esista ma solo per approssimazioni successive?

Possiamo dunque dire che se cambio casa e sn disoccupato nn faccio necessariamente una cazzata?

Ma soprattutto, posso sostenere che se mi sbafo questa mega fetta di torta ricotta e pere, qui e subito, magari domani e altrove sarò anche dimagrito???

Dite che sto “a probblema”???

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Sn diversi anni (oltre 4) che leggo quasi esclusivamente romanzi thriller o polizieschi noir tosti o molto tosti.

I protagonisti variano dal poliziotto, la cui categoria parte da Montalbano ma arriva al protagonista dei romanzi di Nesbø, al killer, come i protagonisti di Eisler o lo Shibumi di Trevenian. Al sociopatico, come Lisbet Salander di Stig Larsson, o con sindrome da stress post traumatico come Nicolaj Lilin.

L’altro giorno qualcuno, dopo avere ricevuto la descrizione -da parte del marito- del “pomo di Leopoldo” (vedi foto), ha iniziato a farmici ragionare sù, sostenendo che io abbia qualche problema (diversi ma nn credo sia questo il punto ;)), proprio lei che parla di quella angelica creatura come di una dissennatrice (sic!).
Cosa dovrebbe significare tutto questo? Che sfogo la mia – solo apparente- gentilezza nell’oscuro e inconfessabile desiderio del macabro?

E tutti quelli che hanno letto 50 sfumature di grigio et similia allora? Desiderano davvero essere massacrati da un frustino ed essere stroppiati di mazzate o sottomessi da un partner più o meno fetish in tacchi perforanti e tutina in latex alla cat-woman??? (Magari sì ?)

In un’unica parola: Son paperda!

PS: e ti dedico pure il post. Tié

Prendiamo una mattina di maggio e 177 mln di €: Fatto? Fatto!

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Prendiamo una mattina di maggio all’Acquacetosa e tanti adulti che girano su se stessi come mosche impazzite (copyright Gallo).
Per incollare i vari pezzi del racconto usiamo il metodo Art Attack:
Fatto? …Fatto!

Adesso mettiamo 4 bambini al bar (una di 10 anni, uno di 12 anni e altri due di 36 e 46 anni, dicono, maschi) che discutono, tra un succo di frutta e una coca cola, di cose da bimbi con estrema serietà.
Fatto? Fatto!

Mettiamo che il discorso pian piano si sposti su quanto sia difficile gestire una ricchezza arrivata dalla sera alla mattina e di come questa possa diventare persino un problema (avercelo!) se uno nn si sa regolare.
Fatto? …Fatto!

Infine “facciamo” che questi giovincelli decidano di stilare una classifica di cosa farebbero con una vincita come quella del Superenalotto di qualche tempo fa.
Come si fa? Ma è la cosa più semplice, basta vincere 177 mln (e-dispari) di euro
Fatto? Fatto!

A questo punto nn vi resta che incollare i vari pezzi e leggere, seppure in ordine sparso, alcuni dei desideri dei bambini tra i 10 e i 46 anni.
A voi sta ipotizzare l’età degli autori (fase interattiva del post… Nn volevate fare proprio niente???):

– organizzo la mia festa dei 18 anni sul super grattacielo con terrazza più grande del mondo!
– compro una Ducati 998 S e la metto in salotto…
– compro l’Empire State Building e ne faccio un ristorante di lusso.
– regalo una casa nuova a zia (la cd candidata) che casa sua è piccola!
– mi faccio un braccio come Will Smith in Io Robot
– compro la ditta dove lavora papà e poi gle la regalo per Natale!
– vado a Bueno Aires a vedere Violetta dal vivo (nn sapete chi è Violetta? Peggio per voi!)

Aiutino: i più pratici erano i picciotti! Altro che noi parrucconi. Loro il mondo ce l’hanno già chiaro.
Chiaro? …Chiaro!!!

NB: io lo so come vanno queste cose. Prima di trovarmi sul pianerottolo orde di conoscenti che nn vedo da secoli ma “che mi hanno sempre voluto assai bbene”, ci tengo a garantire che il problema nn è assolutamente all’ordine del giorno: TRANQUILLI TUTTI: NON HO VINTO AL SUPERENALOTTO (Putthroppo!)

Buonanotte

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Il giorno è freddo, vacuo.
La notte è densa, tangibile.
Il giorno è vero, puro.
La notte è falsa, peccaminosa.
Il giorno è ufficiale, frenetico.
La notte è complice, lenta.
Il giorno è reale, presente.
La notte è sogno, futuro.
Il giorno è concentrazione, caffè.
La notte è distrazione, alcol.
Il giorno è giusto, rigido.
La notte è sbagliata, morbida.
Il giorno è maschio, diritto.
La notte è femmina, rovescio.
Come nn stimare il giorno…
e come nn amare la notte?