È vero, non bisogna attaccarsi alle cose. Bisogna lasciarle andare, come le persone. Ma, al pari di queste, a volte sono gli oggetti a restare attaccati a noi. Succede nelle case in affitto piuttosto che in quelle di famiglia, come negli uffici pubblici, tra una transizione e l’altra.
Piccoli e grandi oggetti con una loro indole e, soprattutto, una propria storia. Lasciati per fretta ma anche in ricordo (in eredità?) a testimoniare la moda o il gusto di chi li aveva acquistati e/o scelti per arredare, per rendere più “calda”, confortevole o anche funzionale una stanza.
Oggetti che se solo potessero raccontare e raccontarsi probabilmente traccerebbero storie degne di un romanzo. Poltrone, quadri, stampe, tavoli, sedie… bandiere. Ma a volte anche semplici sottomani, portapenne o tagliacarte.
Oggetti e arredi che presto o tardi anche noi lasceremo ad altri, magari per cominciare nuove avventure e, chissà, quelle cose forse un giorno parleranno di noi.