Passeggiate Napoletane

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Amo camminare. Quando cammini pensi, vedi, capisci, ragioni, respiri…
È un modo per capire me stesso oltre che per conoscere il mondo che mi sta intorno.

Ho calcolato che tra mattina, pomeriggio e notte questa vigilia ho camminato per 15 km grazie ai quali ho digerito la cena e fatto buon posto al pranzo di Natale del giorno successivo.

Insomma, dopo la cena del 24 mi sentivo un po’ come il serpente che ha mangiato il topolino sano-sano. E così, dopo avere scartocciato i regali a Fuorigrotta, ho camminato per tutta la notte (!) tagliando Napoli da una parte all’altra fino a mattino inoltrato.

In questa passeggiata, densa di un silenzio quasi irreale, ho attraversato quattro/cinque diversi quartieri incontrando solo famiglie con bambini che rincasavano e gruppetti di ragazzini in chiacchiera con gli amici che, magari come me, erano tornati per passare il Natale in famiglia.
Alla faccia della metropoli violenta, la verità è che ogni volta invece questa città riesce a stupirmi: la ciliegina sulla torta è stata verso le 5,30 del mattino, a lato della Sanità, quando un gruppetto di rapper che si confondevano con la notte ha improvvisato una mini performance alla fermata del pullman per poi andare a lavorare tutti insieme.

Un’atmosfera semplice e natalizia che nn mi aspettavo più e che una volta ancora mi ha dimostrato quanto sia bello e difficile spiegare questo stupendo manicomio a cielo aperto che è Napoli.

Buon Natale!