Milano, la città che ha fatto del suo nome un brand, oggi – primo maggio e giornata inaugurale di Expo 2015 – invece appare come il set di uno scenario post atomico.
Un deserto, grigio di cemento e nudo di persone. Strade vuote, metro vuota, esercizi chiusi, serrande abbassate, cani zero.
La sensazione, complice il tempo inclemente, non è quella di una giornata di festa, lenta di una calda e pigra sonnolenza. Quanto più quella grigia di un’afflizione disincantata.
Alla stazione di Porta Garibaldi alle 10 del mattino è ancora tutto chiuso, tranne un bar. Unici popolanti le forze dell’ordine. Polizia e Carabinieri sono schierati in notevole quantità, seppure in divisa e non in tenuta antisommossa.
Una presenza massiccia, pensata però più per scoraggiare e mostrarsi in una sobria eleganza, che per intervenire e sporcarsi le mani.
Ovunque, dagli edifici alle metro, dalle stampe sulle confezioni agli spot in TV, ogni cosa rimanda ad Expo. La sensazione di una campagna così totalizzante però, non è quella di una gioiosa promozione commerciale, quanto più quella strisciante di qualcuno che ci ha messo la faccia e che adesso ha paura che questo baraccone miliardario possa infine rivelarsi un flop, mostruoso.
E così, tra un “cappuccio” e una “brioche”, nella giornata in cui tutti, pare, debbano arrivare in città (perché al momento non c’è nessuno), NOI saliamo in treno e ce ne torniamo a casa, all’Esquilino.
Buon primo maggio a tutti!
Eh già…poi hanno mandato un po’ di bimbiminchia a distruggere Milano come arma di distrazione di massa!
Quando ho scritto il titolo avevo in mente 1997: Fuga da New York, ma voleva essere sarcastico. A dirla tutta non pensavo che sarebbe successo quel finimondo! Però, un inizio col botto, è il caso di dire..,
quindi ti tiri fuori morichi dalle distruzioni successive?
Mori…chi?
Tornerò ma resterò debitamente a distanza!
mori lui
Mori-turi…. O, mortacci! 😄
mori…gerato.
o più che altro, vista l’età, mori…geriatro.
Per quanto mi concerne, al massimo, mori…gelato! 🍦